La Ribolla Gialla di Gravner dopo sei anni dalla vendemmia si presenta giallo ambrata, dalla lunga macerazione. Al naso è terroso, con leggeri sentori di paglia, ed erbe aromatiche classiche dell’europa quali la salvia e il rosmarino. Delicatissimi sentori di frutta secca e fiori appassiti, chiudono le sensazioni al naso. In bocca la Ribolla di Gravner è stranamente tannica, per via della macerazione lunga sulle bucce e sui raspi, tipica di un vino fatto in anfora. Fresco, pieno e di grande profondità, intensa la sensazione balsamica e quasi mentolata.
Clima
Ad un inverno mite ha fatto seguito una primavera assai piovosa. L’estate ha visto alternarsi lunghi periodi di gran caldo con intermittenti piogge, mentre l’autunno ha avuto un andamento caratterizzato da insistenti precipitazioni. L’uva in finale di stagione ha visto lo sviluppo di muffe nobili (botrite).
Vinificazione
Da uve Ribolla, fermentate con lunga macerazione in anfore georgiane interrate, con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Dopo la svinatura e la torchiatura ritorna in anfora per almeno altri 5 mesi prima di iniziare l’affinamento in grandi botti di rovere, dove è rimasto per 6 anni.
Gravner
Nella mia vita ho sperimentato in cantina tutto quello che le industrie chiamavano “ultima tecnologia”. Ero giovane con tanta voglia di fare, così iniziarono così i primi screzi con mio padre. Il mio motto era “tanto e buono” e per arrivarci credevo di aver bisogno di tutto quello che oggi si trova in qualsiasi piccola o grande cantina.Mio padre, davanti a tutta questa voglia di fare, e strafare, sorrideva, sperando che prima o poi sarei tornato sui miei passi. Così fu; cominciai piano piano a disfarmi di tutto quella tecnologia in più che avevo comprato, dalle vasche in acciaio per arrivare, in ultimo, alle barriques. Non trovo in effetti possibile che cinquemila anni di storia vinicola vengano cancellate così facilmente negli ultimi decenni. La mia cantina è questa, senza tecnologia moderna, senza effetti speciali, uno spazio che contiene, cullate dalla mia terra, le anfore provenienti dal Caucaso. Amo questo luogo per la sua semplicità a funzionalità.
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