Latour à Pomerol, che prende il nome dalla torre che adorna questo affascinante castello, fu acquistata da Mme Loubat, proprietaria anche di Château Petrus, nel 1917. Etablissements Jean-Pierre Moueix coltiva il vigneto dal 1962.
Terroir
Il vigneto si caratterizza per la diversità dei suoi suoli, che conferisce complessità e armonia al vino: ghiaia e argilla per una parcella meravigliosa accanto alla chiesa di Pomerol; terriccio che circonda il castello.
VIgneto
Il vigneto riceve la stessa cura applicata a tutte le proprietà JP Moueix: diradamento delle foglie e vendemmia verde per consentire una maturità ottimale dell'uva seguita da una raccolta manuale. Il vino fermenta in tini di cemento prima di essere invecchiato in botti di rovere.
Château Latour
Il palcoscenico è quello della prestigiosa zona di Bordeaux, per cui siamo esattamente nella regione dell'Haut-Médoc, zona leggendaria posta tra il Médoc e il Graves. Stiamo parlando di una delle più belle zone del bordolese, che si allunga dolcemente a nord della città di Bordeaux. Qui si incontra Pauillac, ridente villaggio dell'Haut-Médoc che si affaccia sulla sponda sinistra della Gironda. Situato appena sotto Saint-Estèphe, è proprio il territorio di Pauillac quello che comprende tre dei cinque castelli-mito della zona, i soli che dal 1855 sono stati posti al vertice della piramide e classificati come ""Premier Grand Cru Classé"". Uno di essi è l'immortale Château Latour, appartenente a François Pinault e gestito dal 1998 da Frédéric Engerer. Estesa su una superficie complessiva che arriva a coprire circa novanta ettari, la tenuta può contare attualmente su un parco vitato di 78 ettari, di cui 47 costituenti il cosiddetto ""Enclos"", ovvero la vigna originaria che è destinata esclusivamente all'elaborazione della prima delle tre etichette di Latour, ""Le Grand Vin"", e che si sviluppa attorno al castello stesso. I filari sono composti per l'80% da cabernet sauvignon, per il 18% da merlot e per il restante 2% da cabernet franc e petit verdot. La conduzione della vigna avviene in piena armonia con la natura, con l’ambiente e con l’ecosistema: alcun utilizzo di diserbanti chimici, bensì solo di composti organici, lavoro dei terreni esclusivamente con cavallo e implementazione di tutte le pratiche volte a favorire la biodiversità e l’auto-difesa delle piante. Il medesimo rispetto è mantenuto nella conduzione della cantina, dove viene costantemente inseguita la più alta qualità possibile. Di dimensione variabile tra i 12 e i 164 ettolitri, sono ben ottanta le vasche in acciaio inox inossidabile a temperatura controllata che vengono utilizzate per la fermentazione, mentre l’invecchiamento è svolto rigorosamente in barrique nuove di rovere francese. Poche le regole, ma seguite e rispettate in maniera rigorosa e ferrea, per arrivare a ottenere un risultato semplicemente straordinario, rappresentato da etichette energiche, potenti e di carattere, ma allo stesso tempo raffinate, complesse e ricercate, che nelle annate migliori diventano veri e propri capolavori inimitabili. Vini da favola.
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