Giallo con riflessi dorati e abbondante e persistente perlage. Ha un bouquet composto da una base agrumata e leggermente candita, cui fanno da contorno sentori di frutta secca e sfumature minerali e pietrose. In bocca un’effervescenza setosa e finissima si intreccia a un preciso ritorno olfattivo, per chiudere con pulizia, sapidità e accenni dolci.
Jacquesson cuvee 746
Jacquesson Cuvée 746 – Champagne Extra Brut è l’espressione dell’annata 2018. Un’annata caratterizzata da un’estate calda e secca, che ha prodotto una vendemmia abbondante e precoce. Ha riposato almeno tre anni sui lieviti, risultando fin da giovane espressivo e di carattere. Promette di mantenersi per diversi anni ancora, durante i quali sarà di certo capace di fantastiche – e magari anche sorprendenti – evoluzioni.
Clima e Raccolta
2019, la nostra vendemmia ad Aÿ, Dizy, Hautvillers, Champillon (75%), Avize e Oiry (25%): l'inverno è mite e secco, primavera segnata da tre importanti episodi di gelate con danni soprattutto sugli Chardonnay e quindi in definitiva un pinot dominante su questa annata. L'estate è secca episodi di ondate di caldo che causano ustioni. Vendemmia dal 12 al 22 settembre, di eccezionale qualità con rendimenti molto moderati. I vini sono strutturati, equilibrati, lungo e complesso. Viticoltura rispettosa del suolo e pianta che serve la diversità dell'appezzamento. Vinificazione e affinamento in tini sui lieviti senza filtrazione o chiarifica..
Jacquesson
Questa storica Maison ha sede a Dizy, località a pochi chilometri a Nord di Epernay, ai piedi della Montagne de Reims. La cantina fu fondata da Memmie Jacquesson nel lontano 1798 ed ebbe immediatamente un grande successo, tanto che l'Imperatore Napoleone nel 1810 le conferì la medaglia d'oro "pour la beauté et la richesse de ses caves ", che a quell'epoca era il massimo riconoscimento per un'azienda commerciale. Adolphe Jacquesson, figlio di Memmie, diede uno straordinario impulso all'azienda, introducendovi importanti novità: nella conduzione della vigna, assistito da Jules Guyot, introdusse l'omonima innovativa tecnica di impianto e potatura, che inseguito ebbe diffusione in tutto il mondo, e nel 1844 mise a punto e brevettò la geniale" gabbietta" per trattenere il tappo delle bottiglie di Champagne, che anche oggi, se pur con qualche piccola variazione, viene usata. La maison ebbe un repentino tracollo quando, verso il 1860, morirono tragicamente entrambi i figli di Adolphe e fu Leon de Tassigny a risollevarne le sorti nel 1925. Oggi alla guida della Maison si trovano Laurent Chiquet, che si occupa della cantina e Jean-Hervé Chiquet che si occupa della vigna; i due fratelli si sono imposti il l'ambizioso obiettivo di produrre sempre il miglior vino possibile, che rappresenti appieno l'annata. Non utilizzano "vins de réserve" delle annate precedenti per migliorare il vino prodotto nelle annate meno felici: le "cuvées" di ogni singola annata sono per la grandissima parte costituite da uva dell'annata stessa. La Maison Jacquelsson coltiva 36 ettari di vigne, 26 di proprietà e 10 presi in affitto, tutti Premier o Grand Cru situati nella zona collinare della Vallée de la Marne e nella Cote des Blancs. Il successo della Maison è dovuta alla grande passione che guida la mano e il cuore dei attuali proprietari, degni eredi del grande Adolphe Jacquesson.
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