Paglierino intenso al colore, ha perlage finissimo e persistente, prologo di profumi che appaiono la quintessenza dello stile Bellavista. Generose ed eleganti le note floreali di biancospino, imprevedibili quelle balsamiche di alloro, prima, di agrumi canditi e piccola pasticceria, poi. La bocca è spessa, decisa, aristocratica, cremosa e profonda al tempo stesso. Finale magnifico per pulizia e sapore.
Vinificazione
Dedicato al leggendario tempio dell’Opera, cui l’azienda si sente vicina e ispirata, è la migliore espressione dell’annata e dello stile Bellavista. Le uve che compongono questa grande cuvée, chardonnay in prevalenza e pinot nero, sono le migliori possibili, frutto di una selezione radicale dei singoli vigneti. Oltre alla qualità eccezionale della materia prima utilizzata, questo Franciacorta si differenzia dagli altri Brut per il fatto che più di un quarto dei vini da cui è costituito matura per sette mesi in piccole botti di rovere. Statuario quanto a equilibrio, capace di assecondare e allo stesso tempo cavalcare le caratteristiche dei millesimi, questo Metodo Franciacorta impressiona per intensità e complessità.
Una storia fatta di arte e passione
“Dall’etichetta alla custodia, tutto è stato immaginato nel rispetto della tradizione con una fedeltà estrema all’identità del teatro e al contempo con il desiderio, tutto scaligero, di portare innovazione e di suggerire nuovi percorsi visivi. L’etichetta riprende i motivi dei decori tessili e viene rifinita nel suo bordo con lo stesso fregio che troviamo nello stemma del teatro e in molte delle sue decorazioni. L’astuccio giustappone l’austerità della facciata dell’edificio, costruito nel 1788 dall’architetto giuseppe piermarini nel solco del più puro neo-classicismo, alla vivacità del motivo decorativo del tessuto che ricopre le pareti e i soffitti dei palchi. Con licenza poetica abbiamo fatto emergere tutta la vitalità dello spettacolo attraverso quattro figure inserite negli affacci del teatro. Sono i bozzetti autografi di due tra i più apprezzati direttori di scena della storia della scala: luigi sapelli con le sue maschere destinate all’ernani di giuseppe verdi e umberto brunelleschi con un magnifico calef creato per la turandot di giacomo puccini. L’omaggio è pressoché completo e lo offriamo come guida al piacere di un ascolto gioioso e consapevole.
Bellavista
Nasce in franciacorta nel 1977 per volontà dell’imprenditore vittorio moretti che decide in quell’anno di trasformare in azienda una piccola attività vitivinicola fondata su alcuni ettari di proprietà di famiglia. Sono ubicati sulla collina bellavista, così denominata per la splendida posizione che, da un unico punto, abbraccia il lago di iseo e l’intera pianura padana sino alla catena delle alpi. Con lungimiranza, vittorio moretti dedica particolare attenzione all’acquisto di nuovi vigneti sino ad arrivare agli attuali 203 ettari vitati, compresi nella zona di vocazione dei “franciacorta”. Nel 1981 vittorio moretti incontra l'enologo Mattia Vezzola che nello stesso anno entra a far parte dell'azienda. Il suo ruolo sarà determinante per la definizione dello stile di bellavista. Nel 2007 a Mattia Vezzola è stato attribuito l’importante riconoscimento alla carriera da parte della guida vini d’Italia del gambero rosso-slow food- come "enologo dell’anno".
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