Santa Cristina Vermentino si presenta di un colore giallo paglierino. Al naso spiccano intense note floreali di gelsomino ben in armonia con sensazioni di banana e melone. Al palato è equilibrato, saporito, con una buona freschezza e mineralità.
Clima
L’annata 2022 è stata contraddistinta da un inverno mite con abbondanti precipitazioni che hanno garantito buone riserve idriche nel suolo utili per l’inizio della stagione vegetativa. La primavera, inizialmente fresca, è proseguita con temperature nella media favorendo così una regolare fioritura e allegagione. I mesi estivi, tendenzialmente caldi e asciutti, hanno assicurato il corretto ciclo vegetativo della vite e un ottimo sviluppo e maturazione dell’acino.
La raccolta si è svolta tra la seconda e la terza settimana di settembre.
Vinificazione
L’uva Vermentino è stata diraspata, pigiata e sottoposta a una soffice pressatura. Il mosto così ottenuto è stato raffreddato a una temperatura di 10 °C, in modo da favorirne il naturale illimpidimento; successivamente è stato trasferito in serbatoi di acciaio inox dove ha avuto luogo la fermentazione alcolica a una temperatura non superiore ai 17 °C. La conservazione è avvenuta in serbatoi di acciaio inox a una temperatura di 10 °C fino al momento dell’imbottigliamento avvenuto a inizio primavera 2022.
Santa Cristina
La Cantina di Santa Cristina, realizzata su progetto dello studio Hydea di Firenze, ha una struttura architettonica moderna concepita secondo criteri di minimo impatto ambientale nel rispetto del territorio circostante. I lavori, iniziati nell’agosto 2004, si sono conclusi a distanza di due anni nell’agosto del 2006. La cantina deve il suo nome al “classico” Santa Cristina, storico vino che a 60 anni dall’uscita della prima annata si identifica in questa struttura che ne diviene la “casa”. La scelta architettonica che ha portato all’inserimento di una tecnologia a verde estensivo tipo Daku è dettata dalla volontà di ottenere benefici a livello di comfort igrometrico interno riducendo i fabbisogni di energia per il raffrescamento, ma soprattutto l’intenzione è stata quella di contestualizzare nel paesaggio l’edificio e di ridurre l’impatto visivo della copertura che dall’antica città di Cortona prima dell’applicazione del verde pensile era visibile. La scelta del verde estensivo è una scelta tecnica, dove la valenza estetica passa in secondo piano, la sua applicazione viene valutata in funzione di un'analisi costi benefici e ha come priorità la risoluzioni di aspetti architettonici tecnici e funzionali.
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