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Confezione con Flute Belle Epoque 2016 - Champagne Francese - Perrier Jouet
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Il Perrier-Jouët Belle Epoque 2016 si presenta con un colore oro pallido e luminoso, caratterizzato da tenui riflessi verdi e un perlage fine e persistente. Al naso, esprime un bouquet elegante e floreale, dominato da note di fiori bianchi come l'acacia, il tiglio e il biancospino, che si intrecciano con delicati aromi fruttati di pesca bianca, pera e pompelmo. Emergono anche sensazioni agrumate e un tocco di spezie dolci, come lo zenzero, e richiami di marzapane. Al palato, l'attacco è fresco e vibrante. La consistenza è setosa e cremosa, perfettamente bilanciata da una chiara vena minerale e una viva acidità. Il finale è lungo, raffinato e persistente, lasciando una sensazione di eleganza e freschezza.
Questa cuvée è un assemblaggio emblematico dello stile Perrier-Jouët, composta per il 50% da Chardonnay (che dona eleganza e note floreali), per il 45% da Pinot Noir (che apporta struttura e aromi fruttati) e per il 5% da Pinot Meunier (che aggiunge rotondità). Le uve provengono esclusivamente da vigneti classificati Grand Cru: lo Chardonnay dalla Côte des Blancs (principalmente da Cramant e Avize) e il Pinot Noir dalla Montagne de Reims (Mailly, Verzy). La vinificazione prevede la fermentazione alcolica e la fermentazione malolattica. Il vino matura per un minimo di sei anni sui lieviti nelle cantine di gesso della Maison, sviluppando la sua complessità aromatica. Dopo la sboccatura, riceve un dosaggio "Brut" (circa 8-9 g/l) per mantenere l'equilibrio tra freschezza e struttura.
L'annata 2016 in Champagne è stata estremamente complessa e contrastante, definita da molti "un'annata di viticoltori". La stagione è iniziata con una primavera tardiva, fresca e molto umida, che ha portato a forti gelate ad aprile e a una diffusa pressione di peronospora, riducendo drasticamente le rese. A questa primavera difficile è seguita un'estate molto secca e calda, con periodi di siccità che hanno messo a dura prova le viti. Fortunatamente, una vendemmia soleggiata a settembre ha permesso alle uve sopravvissute di raggiungere un'ottima e piena maturazione, in particolare per il Pinot Noir. Sebbene le quantità siano state tra le più scarse degli ultimi decenni, la qualità si è rivelata eccellente, dando vita a vini strutturati, puri e di grande concentrazione.
